
Il corto è stato costruito come uno stream of consciousness, un viaggio nel passato fatto di lampeggiamenti puntiformi e discontinui caratterizzato dall’inafferrabilità e talvolta dagli errori in cui la nostra mente inciampa sforzandosi di ricordare.
Il viaggio della memoria viene così visto come il viaggio della vita: dalla primavera, come lo sbocciare del ricordo, all’estate, caratterizzata da una leggerezza mista a indifferenza nei confronti di un qualcosa che non sembra avere al momento troppa importanza; dall’autunno, come offuscamento e deterioramento del ricordo parallelamente allo sforzo di rievocarlo, all’inverno come fine del ciclo vitale e svanimento del ricordo stesso, ma anche come nuovo inizio e possibilità di ricongiungimento con esso.