Il cortometraggio si muove sui passi di un’esperienza intima, ovattata dalla nostalgia: è il delicato momento in cui due persone capiscono di dover prendere strade diverse.
Il viaggio, raccontato nel monologo di un addetto alle pulizie, viene allora strutturato su due piani: uno reale e uno, diciamo, affettivo. Un viaggio, questo, che serve a dare forma geografica a uno stato d’animo, altrimenti inspiegabile. I ricordi frizzanti di un’adolescenza lontana si fondono con la realtà di un allontanamento, inevitabile tra chi ha scelto di cambiare e chi, invece, di restare.